A settembre, oltre ai rincari legati al caro-scuola, una nuova stangata potrebbe abbattersi sulle famiglie: quella relativa ai prezzi di pane e pasta. Lo denuncia il Codacons, dopo gli allarmi lanciati dagli analisti del settore. La produzione di grano – scrive l’associazione in una nota – ha subito un drastico taglio a causa della siccita’ che ha interessato i principali paesi produttori, dalla Russia alla Germania, colpendo anche Francia, Ucraina e Stati Uniti. A livello globale, spiega il Codacons, si registrano sensibili riduzioni delle scorte per il grano tenero (fino al -20%) utilizzato per pane e biscotti, mentre un calo piu’ contenuto riguarda il grano duro, destinato alla pasta. Una situazione che avra’ inevitabili ripercussioni sui prezzi al dettaglio di una moltitudine di prodotti e, di conseguenza, per le tasche degli italiani.
“Una famiglia media spende un Italia circa 76 euro al mese per pane e cereali, e il giro d’affari legato al solo pane raggiunge nel nostro paese gli 8 miliardi di euro annui – spiega il presidente Carlo Rienzi – gli italiani consumano ogni anno in media 24 kg procapite di pasta e circa 60 kg di pane, focacce e pizze. Il grano e’ alla base della nostra dieta quotidiana al punto che un rialzo dei listini al dettaglio del 5% per i prodotti trasformati, determinerebbe una maggiore spesa pari a +45,6 euro annui a famiglia. Una maxi-stangata da complessivi 2,7 miliardi di euro annui a carico degli italiani, considerando tutti i prodotti legati al grano commercializzati nel nostro paese”.