E’ ufficiale la candidatura a Patrimonio Immateriale dell’Umanità Unesco per quanto riguarda il caffè espresso italiano. L’esito della candidatura si saprà a novembre 2020.
Per quanto riguarda il caffè espresso italiano, la candidatura all’Unesco è ufficiale. A novembre 2020 si saprà se il caffè espresso italiano potrà fregiarsi del titolo di Patrimonio Immateriale dell’Umanità Unesco, titolo detenuto anche dalla pizza. La notizia è stata data oggi a Roma alla Camera dei Deputati: è stato il Consorzio di tutela espresso italiano tradizionale a comunicare la news.
L’iter per il riconoscimento era iniziato a marzo del 2016 tramite il deposito del protocollo del dossier di candidatura presso la commissione nazionale Unesco. Scopo di questa candidatura è quello di promuovere il caffè espresso italiano tradizionale e proteggere questo procedimento che fa parte della cultura e della tradizione italiana. Di questo iter farà anche parte un tour in locali storici nelle città creative Unesco in Italia:
- Alba per la gastronomia
- Bologna per la musica
- Carrara per l’artigianato e l’arte popolare
- Fabriano per l’artigianato e l’arte popolare
- Milano per la letteratura
- Parma per la gastronomia
- Pesaro per la musica
- Roma per il cinema
- Torino per il design
Nel settore del caffè in Italia operano più di 800 torrefazioni che comprendono 7.000 addetti. Inoltre i consumi annuali pro capite di caffè nel 2018 sono stati di 5,9 kg, con un aumento del +5,3%. Sempre in Italia, il 95% dei cittadini lo beve abitualmente: il 92% lo beve a casa, mentre il 72% al bar. E nel mondo? Il caffè è la seconda bevanda più consumata, la prima è ovviamente l’acqua. Curiosamente, però, in Europa non è l’Italia il paese dove si beve più caffè, ma è la Finlandia.
Ma perché si beve il caffè? I motivi dati dalle persone sono diversi:
- lo si beve tutti i giorni appena svegli: 77%
- serve per trovare la carica per affrontare la giornata: 58%
- è un momento di relax: 53%
- è un piacere: 47%
- è un rito da consumare insieme alle altre persone: 37%
Inoltre il 93% degli italiani preferisce il caffè espresso. Giorgio Caballini di Sassoferrato, presidente del Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale, ha auspicato che le forze politiche aiutino tale impresa. A marzo la candidatura è stata riassegnata al ministero delle Politiche agricole, alimentarli, forestali e del turismo, motivo per cui è stato richiesto un incontro per sviluppare ulteriormente il progetto.