Anche l’edizione 2021 di Vinitaly è a un passo dalla cancellazione. Secondo alcuni rumors la 54ª edizione del salone internazionale del vino e distillati, prevista dal 20 al 23 giugno 2021 a Veronafiere, è a rischio anche quest’anno. займ 100000 рублей срочно на карту без отказа
L’attuale situazione legata alla pandemia da Coronavirus non consentirebbe lo svolgimento della fiera nelle migliori condizioni.
Già poco più di un mese fa lo staff di Vinitaly aveva inviato una mail a tutti gli espositori per confermare l’appuntamento di giugno, con la voglia di far ripartire un settore in crisi profonda.
Veronafiere aveva sostenuto che Vinitaly 2021, insieme all’evento per festeggiare il decennale di Operawine, previsto per il 19 giugno, sarebbe stata un’edizione focalizzata proprio sul rilancio del settore e sulla ripresa delle relazioni commerciali in presenza.
Secondo indiscrezioni riportate da Winemag.it l’organizzazione stava elaborando un programma per la gestione degli spazi in totale sicurezza. Ingressi contingentati a un massimo di 45 mila persone al giorno, con una persona ogni 4 metri quadrati agli stand, per un’area espositiva di circa 300 mila metri quadrati.
Ma gli ultimi avvenimenti in materia di diffusione del virus hanno fatto emergere la preoccupazione tra pubblico e produttori che, ad oggi, si dicono contrari allo svolgimento della manifestazione in presenza. Veronafiere, finora piuttosto decisa sulla conferma di Vinitaly 2021, sta rivedendo la propria posizione e potrebbe annunciare la cancellazione dell’evento nelle prossime ore. Questo alla luce anche di un certo malcontento tra gli espositori, che si erano detti disposti ad abbandonare Vinitaly per sempre.
Come dichiarato dal Ceo di Veronafiere, Giovanni Mantovani, l’obiettivo principale di Vinitaly 2021 è quello di procedere con un’importante azione di incoming di operatori e buyer dai principali paesi target dell’area Ue e, in caso di condizioni favorevoli, «intervenire anche sulla domanda extra europea, a partire da quella Usa».
In caso di slittamento del Vinitaly al 2022, il danno per Veronafiere e per tutto il comparto fieristico, oltre che per la città di Verona, sarebbe notevole, anche a fronte di aiuti statali che tardano ad arrivare. Lo spettro che comincia ad aleggiare sulla manifestazione è quello dell’acquisizione da parte di investitori stranieri, che avrebbe conseguenze sul comparto del vino e sul made in Italy in generale.